Marettimo, sequestrati 700 kg di corallo rosso. Denunciati 3 trapanesi per ricettazione e contrabbando

Redazione Prima Pagina Belice

Una operazione in mare che ha consentito di individuare il traffico illegale di un ingente quantitativo di Corallo Rubrum, è stata condotta dalla Guardia di Finanza, grazie alla sinergia tra il Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e il Gruppo Esplorazione Aeromarittima di Pratica di Mare. “Un aereo delle fiamme gialle, facente parte del dispositivo generale posto a tutela dei confini doganali europei e degli interessi giuridici nazionali, ha individuato e segnalato alle unità navali del Corpo in servizio di polizia, un “target” di interesse che solcava a velocità sostenuta il Canale di Sicilia con direzione verso le coste del trapanese e, quindi, sospettato di effettuare possibili traffici illeciti provenienti dalle coste magrebine”.Il Guardacoste ha intercettato il natante e, al largo dell’isola di Marettimo, l’ha sottoposto a controllo.

Si tratta di una imbarcazione da diporto di 10 metri, che navigava con tre persone a bordo residenti nel trapanese. “I finanzieri, insospettiti dal comportamento degli occupanti dell’unità navale, hanno effettuato un’ispezione sommaria dei locali interni rinvenendo un considerevole numero di colli, opportunamente confezionati e sigillati al cui interno era custodito un carico di corallo rosso del mediterraneo, per il quale i tre soggetti non sono stati in grado di esibire alcuna documentazione commerciale inerente la provenienza”.

Sono stati così sottoposti a sequestro “22 colli, contenenti oltre 700 chilogrammi della preziosa risorsa marina il cui prelievo – ricorda la Guardia di Finanza – è rigidamente limitato a specifici periodi dell’anno, a determinate distanze e profondità e consentito esclusivamente ai possessori di specifica licenza di pesca e cattura”. I tre trapanesi sono stati denunciati per i reati di ricettazione e contrabbando, mentre “il natante utilizzato per l’illecito traffico è stato posto a disposizione della Procura della Repubblica competente, sotto il cui coordinamento sono in corso le indagini per l’individuazione di ulteriori indizi volti a disvelare l’intera rete del commercio illegale del prodotto”.

Secondo una stima dei finanzieri, il corallo sequestrato, “se immesso sul mercato all’ingrosso, avrebbe maturato ingiusti profitti per circa 500 mila euro”.

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