Operazione "Illegal Gear": maxi sequestri di pesca illegale a Trapani e Castellammare
Nei giorni scorsi due importanti operazioni di polizia marittima a tutela dell’ambiente marino e del rispetto delle leggi sulla pesca marittima, sotto il coordinamento del 12° CCAP della Direzione Marittima di Palermo, sono state portate a termine dagli uomini della Capitaneria di Porto di Trapani e da quelli dell’Ufficio Locale Marittimo di Castellamare del Golfo. In particolare, il personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Castellamare del Golfo ha sequestrato a bordo di un’unità da pesca appartenente alla marineria di Porticello in arrivo al porto di Castellamare del Golfo una rete da pesca del tipo “spadara” di 2000 mt attrezzo derivante la cui detenzione a bordo è vietata dalle normative comunitarie perché non selettivo e particolarmente impattante anche per altre specie come delfini e capodogli. Le accurate ispezioni operate dai militari operanti della Guardia Costiera hanno permesso di individuare la rete a bordo del peschereccio abilmente occultata in una paratia a doppio fondo nascosta da un finto puntello posto sul ponte di coperta; l’intuizione dei militari ha permesso l’individuazione dell’attrezzo e di rivelare anche alcune tecniche utilizzate dal personale di bordo costituite dall’applicazione di un sistema di maglie removibili tali da farlo apparire come un attrezzo da circuizione a chiusura meccanica normalmente consentito. Il personale della Guardia Costiera intervenuto, pertanto, oltre al sequestro dell’attrezzatura da pesca vietata ha elevato al comandante dell’unità da pesca tre sanzioni amministrative complessivamente pari ad euro 6000 rispettivamente per detenzione di attrezzo non consentito, occultamento di attrezzo a bordo dell’unità da pesca nonché per aver effettuato attività di pesca con licenza scaduta. L’utilizzo di reti vietate e/o comunque non regolare nuoce gravemente all’ecosistema marino in quanto la non conformità delle maglie permette la cattura di esemplari e di taglia inferiore a quella consentita. Un secondo intervento si è svolto in località Nubia, nei pressi della Riserva Naturale Orientata, quando i militari della Capitaneria di porto di Trapani hanno sorpreso un soggetto che effettuava pesca sub sportiva del riccio di mare unitamente ad un altro individuo in appoggio. I due pescatori di frodo avevano già pescato oltre 250 ricci molti dei quali erano allo stato di novellame; il prodotto ittico sequestrato è stato, contestualmente, rigettato in mare per consentire il ripopolamento di tale organismo. I mesi di maggio e giugno sono particolarmente delicati per la specie degli “echinodermi” che in questo periodo dell’anno si riproducono, e pertanto, come previsto dalla normativa regionale è vietata la raccolta proprio per consentirne il ripopolamento Ai due trasgressori, residenti nel trapanese, sono state irrogate le previste sanzioni con un verbale amministrativo pari ad euro 1000 e sanzionati anche per violazioni in materia di Codice della Strada in collaborazione con il personale del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani. L’attività’ svolta dagli uomini della Guardia Costiera si inserisce nella quotidiana vigilanza svolta su tutta la Direzione Marittima di Palermo, che viene assicurata, in orari diurni e notturni, dal personale a terra ed imbarcato sulle motovedette in servizio presso tutti gli uffici marittimi dislocati sul litorale al fine di controllare il rispetto delle norme di settore e tutelare i consumatori finali di prodotti ittici