Presentata oggi la 44^ edizione del Festival delle Orestiadi di Gibellina. Dal 27 giugno al 3 agosto

Tra i tanti artisti presenti anche Luca Zingaretti che il 31 luglio leggerà il suo ultimo testo “Autodifesa di Caino”

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
27 Maggio 2025 12:46
Presentata oggi la 44^ edizione del Festival delle Orestiadi di Gibellina. Dal 27 giugno al 3 agosto

Ritornano le Orestiadi dal 27 giugno al 3 agosto nei diversi luoghi d’arte di Gibellina, tra teatro, musica, libri e arti visive, con una grande Anteprima (il 27 e 28 giugno) che vuole festeggiare il prestigioso riconoscimento ottenuto dalla città, nel 2026 Gibellina sarà infatti la prima Capitale dell’arte contemporanea italiana. Il Festival delle Orestiadi, per accogliere e preparare questo momento, inizierà il suo viaggio attraverso un racconto nello spazio e nel tempo che ci guiderà, “ascoltando il passato/guardando al futuro”, verso il 2026, con due edizioni speciali, con la direzione artistica di Alfio Scuderi, volte a valorizzare e rilanciare un Festival che è nato dalle macerie del terremoto, grazie al sostegno della Regione Sicilia, Assessorato al Turismo e Assessorato dei Beni Culturali e dell’identità siciliana, del Ministero dei Beni Culturali e del Comune di Gibellina.

Le Orestiadi 2025, giunte alla loro 44° edizione, anima da sempre del progetto artistico che ha guidato Gibellina in questo mezzo secolo, saranno ancor più volte a raccontare, attraverso progetti originali e inediti, un territorio che è rinato grazie al suo inscindibile rapporto con la contemporaneità. L’arte, il teatro, la narrazione, la musica a Gibellina da sempre convivono in sinergia con i luoghi unici di questa città, come il Baglio di Stefano e al Cretto di Burri.

La Fondazione Orestiadi si conferma, con la sua storia, avvalorata anche dal prestigioso riconoscimento ottenuto dal Ministero, Polo del Contemporaneo siciliano e il suo Festival rappresenta sicuramente un momento fondante di quella storia in cui i linguaggi della contemporaneità si mettono da sempre in dialogo tra di loro, fondendosi.

Le Orestiadi accenderanno, ancora una volta, la città di Gibellina ed i suoi luoghi d’arte facendoli “vivere” attraverso i diversi linguaggi della contemporaneità. Una grande novità sarà data dall’anteprima del Festival, una vera festa del contemporaneo che il 27 e 28 giugno farà “risuonare” Gibellina in maniera unica grazie al dialogo tra musiche e opere d’arte, dichiara il Direttore artistico Alfio Scuderi.

L’assessore al Turismo della Regione, Elvira Amata dichiara: il turismo in Sicilia è storia, cultura, natura e, grazie ad un esempio virtuoso come Gibellina, il turismo nell’isola è anche arte contemporanea. Il Festival delle Orestiadi giunto alla sua 44° edizione, rilancia oggi la sua storia e la proietta verso un 2026 che segnerà la consacrazione di Gibellina, Città italiana del Contemporaneo, grazie al prestigioso riconoscimento ricevuto dal Ministero della Cultura italiana.

Francesco Scarpinato, Assessore ai Beni culturali e dell’identità siciliana, dichiara: le Orestiadi di Gibellina da sempre sono sinonimo di arte e teatro contemporaneo, grazie e quel progetto visionario di Ludovico Corrrao che, all’indomani del terremoto, ha immaginato la ricostruzione della città con il prezioso contributo degli artisti e delle loro arti. Il Festival delle Orestiadi, giunto oggi alla sua 44° edizione, testimonia il risultato di quel progetto nel tempo, un progetto che ha messo insieme il territorio, l’arte contemporanea e il teatro, in un sodalizio inscindibile e fortemente identitario.

Francesca M. Corrao, presidente della Fondazione Orestiadi, dichiara: quest’anno la programmazione voluta dal direttore Alfio Scuderi mette al centro il dialogo tra arte e teatro per evidenziare il successo di una scommessa lanciata da Corrao che ha visto per protagonisti i più grandi artisti italiani e stranieri: l’arte per ridare speranza e ragioni per vivere a una popolazione devastata dal lutto.

L’Anteprima del Festival – aspettando la capitale: 27 e 28 Giugno

La notte del Contemporaneo - Gibellina Città Teatro

Il 27 giugno: una giornata dedicata all’artista Emilio Isgrò, uno dei padri fondatori del Festival che ispirato dalla sua Orestea, prese il nome, con la presentazione del suo ultimo libro e alcune letture dal suo testo “San Rocco legge la lista dei miracoli e degli orrori” a cura di Vincenzo Pirrotta.

Il 28 giugno, dal tramonto, a Gibellina: Una novità, una festa, una lunga notte del contemporaneo in cui la città di Gibellina si metterà in scena, attraverso i suoi luoghi simbolo. Le opere d’arte urbana che raccontano la storia della città vivranno in un percorso originale fatto di performances tra arte, musica e teatro. Il Sistema delle Piazze di Franco Purini e Laura Thermes con i suoni elaborati da Angelo Sicurella “Suoni dalle piazze” (ore19), il Palazzo di Lorenzo di Francesco Venezia grazie al solo di Alexander Balanescu (ore 20), l’Anfiteatro della Chiesa Madre di Ludovico Quaroni con le musiche di Ennio Morricone nell’originale omaggio di Ferruccio Spinetti e Giovanni Ceccarelli “More Morricone” (ore 21), la Città di Tebe di Pietro Consagra prenderà nuova vita grazie alle canzoni di Lucio Dalla nella particolare interpretazione di Peppe Servillo, Javier Girotto, Natalio Mangalavite “L’anno che verrà” (ore 22), e la Porta verso il Cremlino con l’originalissimo percorso sonoro ispirato all’immaginario filmico di David Lynch a cura di N.A.I.P “Silencio – omaggio sonoro a David Lynch”(ore 23).

Il Festival delle Orestiadi, tra arte, musica e teatro, dal 4 luglio al 3 agosto:

Il classico diviene ancora una volta contemporaneo a Gibellina, grazie alla performance intorno al testo di Shakespeare “Macbeth vs Macbteh” a cura di Sergio Rubini (il 4 luglio). Il nostro viaggio, iniziato con l’anteprima, intorno alle musiche del nostro tempo, prosegue sotto la Montagna di Sale di Mimmo Paladino, grazie alle note di Pino Daniele reinterpretate per l’occasione da Fabrizio Bosso e Julian Olivier Mazzariello nel concerto-omaggio “Il Cielo è pieno di stelle” (il 5 luglio).

Il mondo delle favole, si conferma un tassello fondamentale, poetico del nostro Festival, grazie a “Il canto della sirena” di Emma Dante (il 6 luglio), “una storia, drammatica come sono le favole, ma leggera com’è la brezza del mare”. Un progetto originale, uno spettacolo teatrale in forma di cunto, poesia e musica sarà il “Cunto saraceno” di Gaspare Balsamo, in prima nazionale a Gibellina (il 10 luglio). Il Regista Luca Guadagnino porta in scena lo “Stabat Mater” di Antonio Tarantino (l’11 luglio) con Fabrizia Sacchi.

Ritorna a Gibellina Ascanio Celestini con il suo nuovo spettacolo “Poveri Cristi” (il 12 luglio) per trovare le parole per raccontare questi poveri cristi che non hanno una lingua per raccontarsi che non sia quella della pietà. Ugo Giacomazzi e Luigi Di Ganci presentano il loro nuovo lavoro con la compagnia di ragazzi e ragazze Down (Ivan Dragotta, Alberto Esposito, Salvatore Leone, Giuseppe Lucchese, Simona Mirelli, Giorgia Mirelli, Matteo Richiusa, Vincenzo Sicola) “Mezzi sogni d’estate” (il 12 luglio alle 19,30).

Antonio Latella (per la prima volta alle Orestiadi) con il suo “Wonder women” (il 18 luglio), un testo scritto con Federico Bellini, per raccontare la storia di una ragazza vittima di stupro che lotta per la verità, come la Wonder Woman dei fumetti si batte per la giustizia.

La narrazione di Davide Enia, per non dimenticare quel 19 luglio, attraverso le parole del suo “Autoritratto”. L’omaggio ad Andrea Camilleri, nel centenario della sua nascita, avrà inizio al Baglio di Stefano (per poi proseguire sul Cretto il 31 luglio) con un doppio appuntamento tra teatro e musica (il 25 luglio): il testo di Andrea Camilleri “Gran circo Taddei” nella mise en espace di Alessio Piazza e l’omaggio musicale di Olivia Sellerio “Zara Zabara” con le canzoni scritte per Montalbano. Un progetto site specific dentro i diversi luoghi del Baglio di Stefano per mettere in scena l’arte “Il racconto dell’arte, l’arte si racconta” (il 26 luglio), raccontare quell’inscindibile dialogo tra teatro e arti visive, matrice da sempre del nostro Festival, affidato a Silvia Ajelli con la performance “La parte per il tutto” di Manlio Santanelli e a Carlotta Viscovo con “Il corpo della lotta” drammaturgia di Angela Demattè.

Un altro appuntamento, tra musica, immagini e parole, per celebrare un regista visionario come David Lynch, a pochi mesi dalla sua morte (dopo la performance di N.A.I.P nell’anteprima del 28 giugno), Roy Paci al Baglio di Stefano (il 27 luglio) commenterà con la sua musica il video a cura di Umberto Cantone e la partecipazione degli attori Fabrizio Romano e Aurora Falcone.

Ed in chiusura al tramonto, al Cretto di Burri (31 luglio, 1 e 3 agosto):

Il Festival chiude come di consueto al Cretto, con tre appuntamenti unici ed imperdibili al tramonto: per festeggiare il centenario della nascita di Andrea Camilleri, l’amatissimo autore siciliano, Luca Zingaretti leggerà il suo ultimo testo “Autodifesa di Caino” (il 31 luglio);

un rito condiviso che, oggi come ieri, grazie alle parole dell’Orestea, in un dialogo creativo unico, affronti il tema della riscrittura contemporanea dei classici in più forme, “Un’Orestea contemporanea” (l’1 agosto), due performance inedite sul Cretto, con la partecipazione di Isabella Ragonese, con le musiche di Rodrigo D’Erasmo e Francesco Scianna; per terminare il viaggio iniziato con le note di Dalla e Morricone passando per Pino Daniele, la nostra chiusura (il 3 agosto), sarà affidata a Danilo Rea con il suo omaggio a Fabrizio De Andrè.

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