Santa Ninfa: Il Consiglio approva il rendiconto 2020 e le tariffe della Tari

Il Consiglio ha approvato a maggioranza il rendiconto 2020, che si è chiuso con un avanzo di 3.686.496 euro

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
03 Luglio 2021 10:59
Santa Ninfa: Il Consiglio approva il rendiconto 2020 e le tariffe della Tari

SANTA NINFA. Il Consiglio comunale, nella sua ultima seduta, ha approvato a maggioranza (cinque favorevoli, due contrari) il rendiconto 2020, che si è chiuso con un avanzo di amministrazione di 3.686.496 euro. La parte disponibile, ossia "libera" e quindi spendibile per spesa corrente, è però di 469.987 euro, dal momento che buona parte dell'avanzo viene accantonato, come ha precisato la responsabile del settore finanziario dell'ente, Mimma Mauro, a garanzia dei crediti di dubbia esigibilità (due milioni e mezzo) e per il fondo rischi contenzioso (quasi 100mila euro).

Nella stessa seduta, l'assemblea civica, a maggioranza, ha dato il «via libera» al Piano economico-finanziario del servizio rifiuti e alle tariffe della Tari. Il Pef per il 2021 ammonta a 856.356 euro. Anche quest'anno, per venire incontro alle difficoltà delle attività produttive e commerciali fiaccate dalla crisi causata dall'epidemia, è stata disposta una corposa riduzione della tariffa. La riduzione va calcolata rispetto al 2019, dal momento che l'anno scorso, a causa dell'emergenza pandemica, la tariffa era stata azzerata.

Le riduzioni saranno calcolate in base al tipo di attività e andranno dal 30 al 50 per cento. Nessuna riduzione è invece prevista per supermercati e ortofrutticoli, che non hanno subìto perdite. Il sindaco Giuseppe Lombardino ha annunciato una riduzione media del 12 per cento (sempre rispetto alla Tari 2019) anche per le utenze domestiche. Per garantire queste riduzioni, l'amministrazione comunale utilizzerà le somme appositamente stanziate dallo Stato e dalla Regione (circa 280mila euro).Il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, rispetto allo scorso anno, subisce un aumento di 91mila euro.

Aumento causato, come ha spiegato il responsabile del settore tecnico del Comune, Vincenzo Morreale, dai costi per il trasporto della frazione organica. La mancanza di impianti adatti al trattamento dell'umido, costringe da alcuni mesi i comuni a conferire in Calabria, con il rischio, all'orizzonte, di doverlo smaltire addirittura in Friuli o in Piemonte, con un ulteriore aggravio di spese. Sulle tariffe, i consiglieri di minoranza si sono comunque astenuti. Lorenzo Truglio ha infatti ritenuto importante le riduzioni previste per le attività commerciali e produttive.La Tari si pagherà in tre rate, con scadenza il 16 settembre, il 16 novembre e il 16 dicembre.L'aula ha anche approvato una variazione di bilancio di 110mila euro (cinque favorevoli, due astenuti) per potere chiudere, con un accordo transattivo, il lungo contraddittorio che ha opposto il Comune alla «Belice Ambiente».

Una somma che servirà a rimpolpare quella che l'ente ha riconosciuto in favore della fallita società d'ambito: 800mila euro. Il curatore fallimentare dell'ex Ato pretendeva una somma decisamente più alta: quasi due milioni e mezzo di euro (2.471.660 euro per la precisione), che il Comune si è sempre rifiutato di riconoscere come debito nei confronti della passata gestione della «Belice Ambiente». La somma sarà versata in tre rate e per darvi integrale copertura, gli uffici finanziari avevano predisposto la variazione di bilancio, utilizzando soldi, come ha chiarito Mimma Mauro, che erano già stati prudenzialmente accantonati negli anni scorsi nel fondo appositamente creato per coprire le eventuali perdite delle società partecipate (quale la «Belice Ambiente» era).«Questa delibera - ha sottolineato il presidente del Consiglio comunale, Carlo Ferreri - avvalora la scelta che l'aula fece lo scorso anno quando votò il bilancio di previsione pur in presenza di un parere non favorevole dei revisori dei conti, che probabilmente non avevano ben compreso la questione del contenzioso con l'ex Ato».

I tre revisori di allora (Gaspare Grillo, Giuseppe Giacalone e Salvatore Glorioso), ritenevano esistesse un debito del Comune nei confronti della ex partecipata di oltre un milione di euro non coperto in bilancio. Una ricostruzione, quella dei revisori, che fu smentita da una dettagliata relazione dalla dirigente dell’Area finanziaria, e che portò il gruppo di maggioranza consiliare a sferrare un attacco durissimo nei confronti dei tre professionisti, la cui decisione di esprimere un parere non favorevole sullo strumento finanziario fu ritenuto «sconcertante».

(Nella foto una seduta del Consiglio comunale)

COMUNICATO STAMPA

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza