Il Consiglio comunale di Santa Ninfa, nella seduta di ieri sera, ha bocciato una variazione di bilancio che avrebbe consentito di ottenere un importante finanziamento per la realizzazione di un centro di riuso per beni da recuperare e non mandare in discarica. I consiglieri di opposizione hanno bocciato la proposta, paventando anche delle gravi accuse che potrebbero ora essere oggetto di interventi di natura giudiziaria, viste le parole usate da Giacomo Accardi che ha parlato di interessi illeciti dietro questo progetto. Secondo Acacrdi il progetto è un capolavoro di confusione, e non avrebbe alcuna utilità per la comunità nè per le casse comunali, ma a dire di Accardi avrebbe avuto solo vantaggi per alcuni oscuri soggetti privati che lo avrebbero gestito. Parole molto gravi che attendono ora una replica dal sindaco, e che il gruppo Insieme per Santa Ninfa ha ribadito sui propri canali social nelle dichiarazni che vi proponiamo di seguito integralmente:
"𝗜𝗹 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗵𝗮 𝗯𝗼𝗰𝗰𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗮𝗹 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘂𝘀𝗼. Lo aveva già bocciato a giugno, eppure il sindaco Ferreri testardamente lo ha riproposto all'attenzione dell'aula. Una insistenza sospetta.Come è emerso dal dibattito, 𝘁𝗿𝗼𝗽𝗽𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗶 𝗼𝘀𝗰𝘂𝗿𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼.
Anzitutto 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝘁𝗼 𝗻𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗮𝗿𝗺𝗶𝗼 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗮 𝗧𝗮𝗿𝗶, 𝗹𝗮 𝘁𝗮𝘀𝘀𝗮 𝘀𝘂𝗶 𝗿𝗶𝗳𝗶𝘂𝘁𝗶 che a Santa Ninfa è tra le più salate della Sicilia. A fronte di alte percentuali di differenziata, paradossalmente la tassa aumenta e l'amministrazione non riesce a trovare soluzioni per far risparmiare cittadini e imprese. 𝗖𝗶 𝘀𝗮𝗿𝗲𝗺𝗺𝗼 𝗮𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝘀𝗼𝗹𝗱𝗶 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗳𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗳𝗼𝘀𝘀𝗲𝗿𝗼 𝘂𝘁𝗶𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁𝗶 𝗮𝗻𝘇𝗶𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗶𝘂𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗲 𝗹𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮̀; 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗲𝗿 𝗳𝗮𝗿 𝗶𝗻𝗴𝗿𝗮𝘀𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗼𝗰𝗵𝗶 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮𝘁𝗶 𝗮 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗺𝗮𝗻𝗶 𝘀𝘂𝗹 𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗺𝗮-𝗿𝗶𝗳𝗶𝘂𝘁𝗶.Un sistema spesso opaco, come opaco era il progetto dell'amministrazione, un progetto cambiato più volte, con 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝘂𝘀𝗰𝗶𝘃𝗮𝗻𝗼 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗿𝗶𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮.𝗧𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗲𝗿𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗮𝗯𝗶𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗴𝗶𝗮̀ 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗼 𝗲 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗱 𝗶𝗺𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲 "𝗮𝗺𝗶𝗰𝗵𝗲" 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗹𝘁𝗶 𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗽𝗮𝗴𝗮𝘁𝗲 𝗮 𝗽𝗲𝘀𝗼 𝗱'𝗼𝗿𝗼.
Ecco la ricetta dell'amministrazione: usare soldi pubblici per favorire gli amici, magari gli stessi collettori di voti (e di interessi economici) che hanno sostenuto Ferreri in campagna elettorale. Un modo, per quest'ultimo, di pagare qualche cambiale ormai scaduta.𝗜𝗹 𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗵𝗮 𝗱𝗲𝘁𝘁𝗼 "𝗻𝗼" 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗼 𝗼𝗰𝗰𝘂𝗹𝘁𝗼, 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗶 𝗼𝘀𝗰𝘂𝗿𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗿𝗲𝗰𝗰𝗶 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼-𝗲𝗰𝗼𝗻𝗼𝗺𝗶𝗰𝗶."
Questa la posizione dell'opposizione, dalle informazioni in nostro possesso però il progetto che era stato finanziato nei progetti di cooperazione europea nell'ambito del programma INTERREG VI ITALIA MALTA, il cui obiettivo principale era favorire la cooperazione territoriale europea.
L’importo totale del progetto ammontava ad Euro 856.696,23 di cui Euro 546.736,23 per il Comune di Santa Ninfa e Euro 309.960,00 per la Regione Tramuntana di Malta. Partner del progetto anche la SRR TRAPANI SUD, che avrebbe collaborato nella fase esecutiva.e che srabbe stato utile a ridurre le quantità di rifiuti da conferire in discarica, creare spazi idonei e sicuri ed in grado di cogliere nuove opportunità per Santa Ninfa.
La spesa andrà necessariamente avviata entro e non oltre il prossimo mese di dicembre.Le somme, pertanto,avrebbero dovuto essere inserite in bilancio, a seguito di apposita variazione che ieri sera è invece stata bocciata dal Consiglio Comunale.
in copertina i consiglieri del gruppo Insieme per Santa Ninfa