Cracolici:"Servizio TG1 inaccettabile,la maggioranza della gente non è complice"

Lo diciamo da tempo che una certa narrazione ha danneggiato il territorio, per fortuna se ne accorge anche la politica

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
06 Febbraio 2023 10:45
Cracolici:

Lo scriviamo da tempo che una certa narrazione da parte della stampa nazionale su Castelvetrano abbia contribuito a polverizzare una comunità, nessuno ha mai voluto tacere della presenza della mafia , ma che molta stampa raccontasse a senso unico un territorio, contribuendo ad aumentarne i disagi lo abbiamo sempre detto. E la recente cattura di Messina Denaro, trasformata in una perenne ricerca del gossip e nel racconto di come una o più comunità lo avessero sempre coperto, ha acuito questo disagio.

Apprezziamo quindi l'intervento del Presidente della Commissione regionale Antimafia, On. Antonello Cracolici, che ha stigmatizzato l'operato del Tg1 per un servizio ritenuto "inaccettabile". I fatti sono noti la scorsa settimana la Commissione regionale Antimafia si è riunita a Castelvetrano. 

Il presidente Cracolici ha così motivato questa scelta: "Una trasferta con la quale abbiamo voluto manifestare la nostra vicinanza concreta ad una città e ad un territorio che devono scrollarsi di dosso l’etichetta di luoghi del boss Matteo Messina Denaro e devono riappropriarsi delle loro migliori qualità e della loro identità più autentica.- afferma Cracolici- Al tempo stesso abbiamo voluto ribadire la presenza ed il sostengo delle Istituzioni, incontrando nell’aula consiliare di Palazzo Pignatelli i membri del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza e, a seguire, i Sindaci della provincia di Trapani dai quali abbiamo raccolto importanti ed utili proposte sulle quali lavoreremo in Commissione.Quella di Castelvetrano è stata la prima tappa, proseguiremo su questa strada che ci porterà in giro per la Sicilia ad ascoltare e toccare con mano le esigenze di chi si trova in prima fila nell’impegno quotidiano per la legalità, contro la mafia e contro ogni forma di corruzione." 

Ma il racconto di questa missione fatto dal TG1 non è affato piaciuto al Presdiente Cracolici che nei giorni successivi ha pubblicato sui propri canali social un lungo post che vi proponiamo: 

"Ritengo inaccettabile che il Tg1 nel corso di un servizio andato in onda ieri, giovedì 2 febbraio, all’interno dell’edizione delle 20.00, abbia applicato una sorta di par-condicio tra “mafia e antimafia”- scrive Cracolici-  Il servizio era legato agli sviluppi dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro ed alla visita della commissione regionale Antimafia a Castelvetrano. Una visita importante che ha visto i membri della commissione riunirsi per cinque ore prima con il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza e poi con i Sindaci della provincia di Trapani: ma tutto questo è stato sintetizzato in una breve frase dell’inviata che ha definito simbolica la trasferta della commissione antimafia.

Subito dopo però, sempre all’interno dello stesso servizio, sono stati dedicati ben 42 secondi alle interviste a due signori di una certa età, probabilmente del luogo: il primo, rispondendo alla domanda “per lei chi era Messina Denaro?” ha detto con spiccato accento siciliano “per me era una persona normale”. Il secondo, rispondendo alla domanda “cos’è per lei la mafia?” ha detto, anche lui in dialetto, “a me non fa impressione, a me la mafia non ha fatto niente”. Poi, quasi a volere applicare una sorta di par-condicio, un’altra intervista (durata però solo 20 secondi) ad una giovane studentessa che ha detto “la mafia è una cosa brutta che non dovrebbe esistere, ma purtroppo c’è”.

Lo ripeto-continua Cracolici- trovo inaccettabile che quello che dovrebbe essere il telegiornale di punta del servizio pubblico racconti la Sicilia in un modo così distorto e macchiettistico. Chi vede quel servizio può essere portato a pensare che in Sicilia la maggioranza della gente neghi l’esistenza della mafia, se non addirittura ne sia implicitamente complice. Non è così! In Sicilia, tra la gente, il sentimento antimafioso è 100, 1.000 volte più diffuso e radicato di quello mafioso e sono stanco di assistere a queste rappresentazioni in stile “i siciliani sono tutti con la coppola e la lupara- conclude il presidente Cracolici- Scriverò al presidente della Rai Marinella Soldi: ritengo necessario intervenire affinché il servizio pubblico di informazione non alimenti certi stereotipi che mortificano l’immagine di un intero popolo ed il sacrificio di quanti hanno perso la vita per liberare la Sicilia dalla mafia." 

Fin qui le parole di Cracolici a noi che scriviamo il dubbio rimane: Questo sasso lanciato nello stagno cambierà qualcosa? Noi ci auguriamo di si, perchè come auspichiamo il cambio di passo da parte della gente comune, e già molti chiari segnali sono stati resi noti con una maggiore collaborazione da parte dei cittadini, con le denunce e la partecipazione alle iniziative pubbliche, auspichiamo altresi il cambio di narrazione da parte dei giornalisti professionisti che magari potrebbero provare a raccontare più a fondo un territorio che ha tanto da dire e da dare e non limitarsi a quelle interviste mordi e fuggi che costano poca fatica ma che provocano danni spesso notevoli, smettiamola anche di trasformare uno spietato assassino in un influencer che deve dettare la moda o le tendenze.

Quelle preziose risorse e quelle telecamere usiamole per cercare di dare risposte ai tanti misteri che hanno insanguinato l'Italia, e cerchiamo di fare luce su chi abbia coperto la latitanza facendo affari d'oro, e vi garantisco che non è stato il salumiere di Campobello o la paziente della clinica che condivideva la Chemio.

La mafia non è sconfitta, e c'è ancora tanto lavoro da fare , ma anche il viaggio più lungo comincia sempre dal primo passo.

Alessandro Quarrato

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