Il mondo del calcio dice stop alla violenza sulle donne

Il messaggio del delegato provinciale e le iniziative previste nel week-end dall'eccellenza alla terza categoria

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
24 Novembre 2023 17:13
Il mondo del calcio dice stop alla violenza sulle donne

Il Comitato Regionale Sicilia della LND vuole celebrare il 25 novembre - Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne - attraverso il coinvolgimento di tutte le strutture territoriali che, in totale autonomia organizzativa, realizzeranno, presso ogni provincia, dei momenti di analisi, riflessione e studio, dando luogo ad iniziative locali che saranno registrate e poi raccolte e divulgate da un documento video prodotto dal Comitato Regionale. Questa iniziativa avrà come obiettivo, in primo luogo, la trasmissione di un messaggio forte sul ruolo dello sport e del calcio, perché lo sport può fare molto se diventa veicolo di valori e messaggi positivi: dobbiamo cercare di sensibilizzare ed esaltare la dimensione del giuoco, del divertimento, della solidarietà e della partecipazione.

In secondo luogo avrà anche l’obiettivo della promozione del calcio femminile superando, soprattutto in Sicilia, come è stato sostenuto in varie occasioni, steccati di inciviltà che per troppi anni hanno relegato lo sport più amato dagli italiani in un odioso “recinto di genere”. Dall’inizio dell’anno sono stati registrati 83 episodi di femminicidio, uno ogni quattro giorni, un crimine ripugnante che deve essere fermato. L’Italia è uno dei paesi con il tasso di femminicidio più alto.

Nel 2022 il tasso di femminicidio è stato dello 0,73% ogni 100.000 donne contro una media europea dello 0,42%. Le cause principali che possono contribuire allo sviluppo del femminicidio sono:La cultura patriarcale, che discrimina le donne e le considera inferiori agli uomini;La violenza di genere, che può essere fisica, psicologica ed economica;La mancanza di consapevolezza del problema del femminicidio e delle sue conseguenze. L’ultimo episodio di femminicidio riguardante la giovane Giulia Cecchettin determina in ciascuno di noi un forte sentimento di sdegno e di repulsione per come si è sviluppato e per la determinazione criminale che ha animato l’assassino.

Penso che quando una donna viene uccisa nell’ambito familiare, da un ex fidanzato, compagno o come altrimenti lo si vuole definire, i primi segnali devono essere captati dalle persone che sono più vicine che possono e devono cogliere anche il più piccolo campanello che può determinare un allarme. Poi, ovviamente, le Istituzioni devono fare molto e rappresentare una risorsa preziosa per trasmettere messaggi positivi per superare il sistema di discriminazione nei confronti delle donne.

Per alcuni anni sono stato Responsabile del Dipartimento Calcio Femminile della LND ed abbiamo promosso iniziative simboliche per testimoniare presenza ed impegno: penso al braccialetto rosso o al colore rosso sul volto. Gesti e simboli che hanno voluto educare alla conoscenza ed al contrasto di fenomeni che crescono nel silenzio, nel disagio e nella vergogna. E’ necessario un grande impegno di quanti operano all’interno delle Istituzioni Sportive ed in tal senso non si può non rilevare che da parte della F.I.G.C.

e della LND sonno stati registrati tanti segnali che hanno, in questi anni, incoraggiato la pratica calcistica al femminile con scelte certamente distoniche rispetto al passato. E’ stato detto che il problema della violenza sulle donne è un problema degli uomini. E’ ciò è certamente vero. Ritengo, infatti, che tutti quelli che non ci definiamo violenti abbiamo il dovere di intervenire dichiarando il nostro pensiero sui violenti e denunciandoli a chi di dovere. Le donne non devono essere lasciate sole nella risoluzione del problema della violenza di genere perché tutti coloro che credono che questa sia “una di quelle battaglie che vale la pena di combattere”, debbono mettersi in gioco ed esprimere con chiarezza la propria posizione.

In tal senso analogicamente ho già espresso la mia convinzione che lo sviluppo del calcio femminile sia un problema del calcio maschile e affinché si progredisca è necessario, anche in questo caso, scendere in campo per eleminare le disuguaglianze e promuovere, fin dalla tenera età, i valori della tolleranza e della parità. Bisogna, ad esempio nelle scuole calcio, educare i bambini al rispetto dell’altra e dell’altro tenendo conto che ognuno di questi potrebbe vivere all’interno del proprio nucleo familiare condizioni di violenza e di disperazione.

Dobbiamo impegnarci per scoprire dette situazioni ed avere il coraggio di denunciare i comportamenti pericolosi e ciò proprio perché nello sport educhiamo al rispetto delle regole e dei comportamenti. Viviamo questo impegno contro la violenza in generale ed in particolare sulle donne con grande senso di responsabilità e determinazione ed abbiamo deciso di caratterizzare la giornata del 25 novembre che impegnerà il Comitato e tutte le Delegazioni Provinciali con una frase che segnerà, anche per il futuro, le nostre posizioni:E’ SEMPRE 25 NOVEMBRE E se qualcuno non avesse ancora chiaro la mia posizione nei casi di violenza sulle donne, sugli arbitri, sui minori, fra diversi calciatori ecc… mi fa piacere in questa sede ribadirla con grande chiarezza: I violenti fanno schifo Vorrei concludere ricordando un messaggio di Papa Francesco: ”la violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eleminata dalle radici.

E queste radici sono culturali e mentali, crescono nel terreno del pregiudizio, del possesso, dell’ingiustizia”. Con queste parole noi diciamo che cambiare si può, cambiare si deve e noi saremo sempre in prima fila perché un giorno si arrivi ad avere un mondo senza violenza. 

Sandro MORGANA

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