Lidia Zamenhof 1904-1942, Anna Frank 1929-1945, Itzhak Katzenelson 1886-1944, sono solo alcuni dei nomi che si aggiungono alle milioni di vittime del genocidio più atroce della storia. Nomi dietro ai quali c’erano madri, padri, figli, sorelle, progetti di vita spezzati dalla disumanità della folle ideologia di sterminare un’intera comunità, per assicurare la sopravvivenza di un’unica razza pura, ariana. Eppure a distanza di anni, quelle vite, quella gente, tornano a risuonare nella nostra mente, ricordandoci che non dobbiamo più lasciare spazio a discriminazioni, al disprezzo del diverso, ma accoglierlo, trovando nelle nostre diversità un punto costruttivo e non distruttivo.
Celebrare la giornata della memoria significa scuotere le coscienze di ognuno di noi, ricordare la pagina più buia dell’ultimo secolo di storia affinché nessuno debba più combattere per ricevere rispetto e umanità. Noi giovani, impegnati in prima linea come Consulta giovanile, nella difesa di questi valori, vogliamo lanciare un messaggio di solidarietà. Ricordandoci che la giornata della memoria non è solo il 27 gennaio, ma tutti i giorni, ogni volta che tendiamo la mano nei confronti di chi ne ha bisogno, dicendo no alle ingiustizie e al razzismo.
Ufficio Stampa Consulta Giovanile
