Marsala. Violentata in casa e derubata, chiusa l’inchiesta a carico di un 25enne

Notificato l'avviso di conclusione indagini preliminari per fatti avvenuti lo scorso maggio a Marsala

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
31 Ottobre 2025 12:10
Marsala. Violentata in casa e derubata, chiusa l’inchiesta a carico di un 25enne

Violenza sessuale e furto sono i reati contestati a un venticinquenne, cittadino italiano ma di origini colombiane, che lo scorso 21 maggio avrebbe abusato di una cinquantenne di nazionalità statunitense e l’avrebbe infine derubata. La Procura di Marsala ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari al venticinquenne; atto che in genere precede la richiesta di rinvio a giudizio.

È stato ricostruito che la signora americana, residente a Marsala, chiamò il venticinquenne per essere aiutata nelle pulizie all’interno di un appartamento, ma il giovane, approfittando della momentanea assenza del figlio ventenne della donna, l’avrebbe prima costretta a subire atti sessuali e, dopo avere consumato la violenza, avrebbe trafugato dalla casa dei gioielli in oro, un computer e altri beni appartenenti alla famiglia della vittima. L’allarme venne lanciato dal figlio della donna, rientrato in casa quando la violenza sessuale era ancora in corso.

Le indagini sono state condotte dalla Polizia, intervenuta nell’immediatezza dei fatti. Dopo aver raccolto le dichiarazioni della vittima che confermava gli abusi sessuali patiti e del figlio testimone oculare, il personale del Commissariato avrebbe “identificato in maniera inequivoca ed in brevissimo tempo il responsabile del reato sessuale e del successivo furto in abitazione”, anche “grazie all’analisi delle immagini estrapolate dagli impianti di videosorveglianza presenti”.

Il presunto autore dei reati, residente a Marsala, è già gravato da diversi precedenti di polizia per rapina, resistenza a pubblico ufficiale, estorsione, furto, maltrattamenti in famiglia. Per quest’ultimo reato si trovava sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa in quella vicenda penale.

Nel corso delle indagini scaturite dalla violenza sessuale del 21 maggio scorso, gli investigatori hanno eseguito in casa dell’indagato un decreto di perquisizione disposto dall’autorità giudiziaria, rinvenendo “alcuni dei beni sottratti alla famiglia della vittima” e anche gli indumenti che il giovane avrebbe indossato quella mattina, “vestiario immortalato nelle videoriprese acquisite dagli inquirenti”.

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