Maxifrode "Bonus Facciate" a Trapani: sequestrati oltre 3,5 milioni di euro in crediti e beni

Eseguite due misure cautelari personali nei confronti di un noto imprenditore locale e di un geometra

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
31 Luglio 2025 09:44
Maxifrode

Documenti falsi e crediti incassati o compensati per lavori edilizi mai iniziati neppure in parte: questo il sistema di frode scoperto dalla Guardia di finanza di Trapani. L’operazione, condotta dai finanzieri trapanesi con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha portato all’esecuzione di due misure cautelari personali nei confronti di un noto imprenditore locale e di un geometra compiacente, ai quali è stato interdetto di esercitare la relativa attività, nonché al sequestro per oltre 3,5 milioni di euro in crediti e beni, compresa un’intera azienda. Secondo la ricostruzione operata dal G.I.P., gli indagati avrebbero sfruttato la normativa in materia di “Bonus Facciate” per certificare progetti di lavori di ristrutturazione di condomìni di Trapani in realtà mai avviati, monetizzando i relativi crediti tramite indebite compensazioni e cessioni a terzi. Fondamentale per la realizzazione della frode è risultata l’attività di asseverazione della congruità delle spese e di rilascio del visto di conformità da parte del professionista, obbligatori per poter beneficiare della cessione dei crediti. L’attività di indagine è stata condotta attraverso la meticolosa analisi della documentazione tecnica riguardante i progetti dei lavori, dei documenti contabili e bancari e della specifica normativa di riferimento, con una puntuale attività investigativa sul campo, che ha consentito di accertare la mancata corrispondenza tra quanto dichiarato e la realtà fattuale. L’attività svolta conferma il diuturno impegno della Guardia di finanza nel contrasto alle frodi in materia di agevolazioni fiscali, a tutela della legalità e della corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese. L’attività si colloca nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie e, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

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