Mazara, ecco i nomi degli indagati per truffa di fondi pubblici

Redazione Prima Pagina Belice
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04 Novembre 2020 23:37
Mazara, ecco i nomi degli indagati per truffa di fondi pubblici

Un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, finalizzata all’accertamento di un complesso sistema associativo creato ad hoc per la percezione fraudolenta di indennità a sostegno del reddito con la creazione di aziende fittizie, edili ed agricole, e false assunzioni, più di 200, ha portato al sequestro preventivo di beni nei confronti di 5 soggetti per il reato di truffa aggravata e continuata, in concorso, ai danni di enti pubblici e vari delitti in materia di falso. Gli indagati sono: il 50enne mazarese consulente del lavoro, Francesco Di Pietra, il 52enne di Sambuca di Sicilia, ma residente a Mazara, Sergio Agnello, ed i mazaresi Nicolò Passalacqua e Salvatore Asaro, rispettivamente di 50 e 59 anni; indagato anche  il tunisino Medhi Ammari, 42 anni, residente a Campobello di Mazara, che aveva l’incarico di reclutare i connazionali-falsi lavoratori.

I finti lavoratori, 241, in gran parte nordafricani, anche loro indagati per concorso nella truffa in parola, si impegnavano a versare ai titolari delle ditte fittizie organizzatori della truffa la metà del valore di tali indebite indennità dell’Inps, dai 300 ai 1500 euro mensili. Le indagini condotte dai carabinieri del Comando Provinciale di Trapani e dal Comando Carabinieri del Nil Tutela del lavoro hanno permesso di appurare che nel periodo che va dal 2012 al 2018 vi è stata una elargizione di prestazioni non dovute da parte dell’INPS per 676.000 euro circa.

Il Gip presso il Tribunale di Marsala, Francesco Parrinello, concordando con le richieste della locale Procura, ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente – ai sensi dell’art. 321 c.p.p. – a carico dei 5 mazaresi indagati, fino a totale copertura delle somme sopra quantificate; inoltre è stato disposto il sequestro preventivo dello studio professionale del consulente del lavoro  il cui compito era quello di predisporre false comunicazioni all’INPS per assunzioni e licenziamenti, oltre che stipulare contratti fittizi di locazioni di terreni, generando l’erogazione di indennità a sostegno del reddito non dovute.

Complessivamente risultano pertanto indagate 246 persone. Francesco Mezzapelle

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