Catania, ristoranti, bar e negozi nel mirino della GdF: scoperti oltre 30 lavoratori in nero

Tra questi un minorenne che percepiva uno stipendio di circa 14 euro al giorno, nonostante le numerose ore di lavoro

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
19 Novembre 2024 12:15
Catania, ristoranti, bar e negozi nel mirino della GdF: scoperti oltre 30 lavoratori in nero

I militari del Comando Provinciale di Catania nell’ambito del dispositivo di contrasto al sommerso da lavoro, hanno sottoposto a controllo diversi esercizi commerciali dell’area ionico-etnea, rilevando diverse irregolarità.In particolare le Fiamme Gialle della Compagnia di Riposto, hanno eseguito negli ultimi periodi oltre venti mirati interventi, individuando in diversi esercizi commerciali 34 lavoratori in nero e 9 lavoratori irregolari.

Nello specifico i controlli hanno coinvolto diverse forme di esercizi commerciali fra le quali ristoranti, bar, pasticcerie, negozi di abbigliamento e calzature, società di vendita di elettrodomestici e materiali per l’edilizia,proponendo per 14 di questi esercizi, anche la sospensione dell’attività imprenditoriale in ragione dell’elevatonumero di personale che prestava attività lavorativa “in nero” al momento degli accessi effettuati dai militari.Tra i numerosi lavoratori in nero vi era un minorenne che percepiva uno stipendio giornaliero pari a circa 14euro, nonostante le numerose ore di lavoro prestate; oltre a due soggetti che sono risultati anche destinatari di unseparato assegno di inclusione statale poiché ufficialmente non inquadrati come lavoratori dipendenti.Di rilevante interesse è risultata essere l’attività posta in essere nei confronti di una società di “Coltivazione diUva”.

Ben 7 lavoratori “irregolari” erano pagati settimanalmente mediante l'utilizzo di mezzi di pagamento nontracciabili, inadempimento questo che ha comportato l’applicazione di sanzioni amministrative che possonoarrivare per la singola società interessata ad un massimo di € 825.000,00.Il crescente fenomeno della corresponsione degli stipendi con pagamenti in contanti ha riguardato altre attivitàcommerciali fra le quali una macelleria, un’impresa edile ed un negozio al dettaglio, alle quali sono statecontestate analoghe sanzioni amministrative per un ammontare totale di oltre € 280.000,00.In 20 casi, è stata applicata la cosiddetta maxi-sanzione, a causa delle omesse comunicazione da parte dei singolidatori di lavoro, che ha consentito di contestare sanzioni pecuniarie per un ammontare complessivo di €480.200,00.La Guardia di Finanza è da sempre impegnata nella lotta al contrasto dell'economia sommersa, concentrandosifortemente sul fenomeno del lavoro nero ed irregolare in quanto trattasi di una piaga dell’intero sistema economico che sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, compromettendo la sana concorrenza fra le imprese del tessuto produttivo italiano.

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