Accogliendo quasi integralmente il ricorso presentato dall’avvocato Vito Di Graziano, il tribunale del Riesame di Palermo ha ridotto il sequestro nei confronti dell’ex senatore Nino Papania e il suo collaboratore Angelo Rocca, coinvolti nell’operazione messa a segno dalla Guardia di Finanza e coordinata dalle Procure di Marsala e Trapani e la Procura Europea su alcuni enti di formazione professionale che - secondo l’accusa - sarebbero stati utilizzati come “bancomat” per finanziare il Movimento Via fondato proprio dall’ex senatore, che già si trovava in carcere dopo l’arresto dello scorso 17 ottobre con l’accusa di voto di scambio politico mafioso.
Le autorità avevano disposto un sequestro preventivo per un totale di 714 mila euro nei confronti di Papania, drasticamente ridotto dai giudici del Riesame a 16.500 euro. Per l’ex candidato alle ultime elezioni regionali, Angelo Rocca, il sequestro è stato ridotto da 232 mila euro a 28 mila euro. Il Tribunale ha anche annullato il divieto di dimora nei confronti di Rocca che rimane comunque ai domiciliari. L’avvocato Di Graziano ha annunciato che presenterà un nuovo ricorso.