Salemi, il candidato sindaco Roberto Rapallo e la lista ‘Uniti per Salemi’: “Una squadra per la democrazia, i progetti e la moralità”

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
19 Aprile 2019 18:57
Salemi, il candidato sindaco Roberto Rapallo e la lista ‘Uniti per Salemi’: “Una squadra per la democrazia, i progetti e la moralità”

"Qual e la Salemi ideale? Degradata, trascurata, abbandonata?! Un’altra Salemi è possibile! Dipende Solo da te!" Un video di pochi minuti, quello proiettato alla Clessidra, il 14 aprile, in un partecipato incontro con la cittadinanza, e che mostra da un lato aree di degrado “abbandonate dall’attuale amministrazione” e le bellezze artistiche e paesaggistiche della città.  Un video che sintetizza gli obiettivi della squadra, in cui si sono unite varie forze “per far tornare a risplendere la città”.

La lista “Uniti per Salemi” scende in campo con il candidato a sindaco Roberto Rapallo, 34 anni, avvocato, il più giovane tra i quattro competitor ma di certo non meno preparato degli altri. Rapallo, in questi anni, come spiega, avuto modo di conoscere la macchina amministrativa locale grazie alle attività a servizio del cittadino portate avanti dall’associazione territoriale, riconosciuta a livello ministeriale, Co.di.ci., di cui è anche presidente.

Il candidato sindaco, come spiegato ironicamente dal giornalista Danilo Siragusa che ha aperto i lavori, è stato l’oggetto del mistero di questa tornata elettorale, in cui non tutti i cittadini conoscevano il suo volto e si chiedevano chi fosse. “Non sono un politico di professione – chiosa con verve Rapallo -. Il mio nome non fa parte di quei nomi che sono aggrappati alla politica salemitana. Non ci sono i ‘nomi’ dietro di me. In questi anni grazie all’associazione Codici, sono stato costantemente a contatto con i cittadini, cittadini ai quali i diritti non sono stati rispetti ma calpestati.

Oggi sono qui per mettermi a disposizione di tutti, nessuno escluso”. “Rapallo non ha bisogno di burattinai, o burattini – afferma la candidata al consiglio Giusy Virtuoso – ma è un cittadino…che non si negherà al telefono!” La lista “Uniti per Salemi” punta sul sindaco, sul programma e sulle capacità professionali della squadra che ha aperto ufficialmente la campagna elettorale il 7 aprile a Pusillesi e che prosegue il proprio tour tra le varie zone della città.

“Senza la partecipazione di tutti non si crea democrazia” – afferma Vincenzo Lo Castro, imprenditore e politico che ha portato la sua esperienza all’interno della colazione di cui è stato, tra gli altri, promotore. Lotta agli sprechi, tagli costi della politica, valorizzazione della meritocrazia, interventi a breve, media e lunga durata, servizi di manutenzione cittadina e cimiteriale, rimodulazione (o revoca) della ZTL, politiche di welfare per il territorio al fine di implementare i servizi sociali, sono solo alcune delle tematiche e dei punti alla base della futura azione amministrativa proposta da Uniti per Salemi.

Non mancano le proposte sui servizi sociali, affrontati da Maria Clara Bongiorno, giovane assistente sociale e con le idee chiare: “Qui si tende a rispondere ai bisogni del cittadino in maniera frammentaria. La rete sociale che consente di garantire una presa in carico del cittadino in maniera globale non esiste”. Tra i cavalli di battaglia il coinvolgimento dei giovani e il potenziamento di risorse e vocazioni del territorio.Obbiettivi che passano attraverso la specifica riduzione delle tasse comunali, l’apertura di “AgriCulture point” con la promozione della filiera corta e le attività di informazione e consulenza tecnica per i cittadini, la realizzazione del mercato del contadino, l’intercettazione di contributi pubblici tramite anche le opportunità messe a bando dalla Comunità europea.

Temi che sono stati trattati anche dall’ingegnere Salvo Bendici, fino a qualche mese fa candidato sindaco per la stessa lista e che dalla quale si è “dovuto staccare” per necessità famigliari. Bendici risponde così ai rumor che vorrebbero che la lista si sia spaccata sulla scelta del suo nome e replica: “Io non ero il candidato sindaco fine a se stesso ma l’espressione di un gruppo”. “Essere qua è il primo successo” aggiunge Nicola Bendici, consigliere di opposizione uscente - .

"Hanno tentato in tutti i modi per fermarci pur di non farci arrivare qui stasera ma noi siamo persone libere che non abbiamo padroni, abbiamo un solo obbiettivo che è il bene di questa città. Oggi si gioca una partita a perdere. Si sta giocando una partita truccata…I burattini e i burattinai che gestiscono questo palcoscenico giocano per fare vincere lo stesso soggetto. Tutti si aspettavano che noi non presentassimo la lista. Abbiamo avuto tre défaillance: tre candidati che dovevano venire con noi ci hanno fatto sapere che non volevano più metterci la faccia.

Sono finiti i tempi in cui una stretta di mano valeva più di un atto. Oggi noi siamo scomodi. Siamo coloro che possono interagire nel giocattolo che si sono costruiti” Bendici, infermiere, parla anche dell’ospedale di Salemi. Una struttura per la quale si propone di potenziare la struttura di emergenza e i servizi di laboratorio analisi e radiologia h 24 di cui territorio è sprovvisto. Quello che era il fiore all’occhiello territoriale è stato smantellato pezzo per pezzo e per delle scellerate scelte politiche.

Durante un incontro con Sgarbi quando era sindaco, c’erano da un lato l’ex assessore regionale Baldo Gucciardi e dall’altro Pino Giammarinaro. Ho chiesto a Sgarbi di avere una attenzione particolare al pronto soccorso. Rispose, ‘io non sono preparato…faccio quello che mi dicono loro due’. Questo è il risultato!” Mettere a frutto le opportunità questo territorio sono i principi cardine del gruppo come ribadito dall’assessore designato Silvia Lo Castro, laureata in economia e imprenditrice che espone la sua idea sulla gestione della macchina amministrativa all’interno della quale deve crearsi una squadra sinergica proprio come dentro una azienda dove le competenze di uno compensano le lacune di altri, esperti in altri campi.

Salvatore Marchese, ingegnere e tecnico e papà come lui stesso si definisce nella sua presentazione da assessore designato ha analizzato la depressione socio economica e politica della città dal 2002 al 2017 “dove nascono sempre meno  bambini all’anno ( - 40 per cento), una città dove per i lavori pubblici si interviene sempre con lavori in emergenza e non con la progettazione.  Un Comune assente nelle classifiche dei Comuni ammessi ai finanziamenti europei”.

Critiche ma anche proposte sui bandi a cui partecipare, sul baratto amministrativo, sullo sportello del cittadino e sulle problematiche del servizio idrico. Non bisogna guardare alle prossime elezioni ma alle prossime generazioni- afferma Alberto Di Fina, candidato consigliere che sottolinea l’importanza della partecipazione dei cittadini alla politica della città, che è alla base della democrazia. Accorato l’intervento del consigliere della Lega uscente Giovanni Fici, supportato dal Bartolo Giglio rappresentante provinciale del partito salviniano: “Sono stato l’unico in questi 5 anni consiglio a proporre di rinunciare al gettone di presenza per destinare le somme ai servizi sociali.

Nessun in aula ha accettato. Mi sono occupato della annosa questione del pozzo di Polizo dove grazie al mio intervento in un mese è stato rimesso in funzione senza che il Comune spendesse una lira. Non c’è bisogno di dare incarichi esterni pluri-pagati. Noi siamo per i problemi quotidiani e non per quelli da salotto!” Rapallo che chiude l’incontro chiosa: “Voglio essere un sindaco che sta in mezzo alla gente. Farmi carico delle vostre delusioni e aspettative, incontrandovi.

Sono per la risoluzione dei problemi attraverso il dialogo. Quando mai si è sentito che in un paese di 8 mila anime si debba prendere appuntamento la segretaria!? Se non riusciremo a realizzare, entro metà mandato, il 50 per cento del programma mi dimetto. Non ho bisogno di riscaldare la sedia. Il 28 aprile potete scegliere tra la continuità dell’abbandono e l’assenza di dialogo, la politica che si spaccia per nuovo ma che sa di vecchio, la politica delle etichette e dell’isolamento oppure decidere per le scelte da voi condivise, per l’unione tra cittadini e cittadini e per ripartire Uniti per Salemi”.

A.M. foto Miriam Angelo  

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