Ieri, al teatro Sant’Alessandro, lo scrittore Fabio Bavetta (all'interno dell'evento Abitare la memoria) ha raccontato una storia di bambini, a dir poco affascinante e curiosa, che ha coinvolto emotivamente il pubblico in sala .Le meraviglie e i misteri dell’infanzia vissuta nella baraccopoli di Montevago, descritti nel suo romanzo EAGLE STREET, Armando editore, proposto alle selezioni per il prossimo premio Letteratura di festival Art, di Spoleto. L’autore ha dialogato con Gaspare Armato, psicologo-psicoterapeuta il quale ha trattato gli aspetti identitari e esistenziali di uno dei periodi più significativi ma poco esplorati della storia delle popolazioni terremotate del Belìce, legandoli ai tratti narrativi di EAGLE STREET.Il sindaco Gaspare Viola, ha ricordato, per averlo vissuto in prima persona, l'esperienza umana della baraccopoli che avvicinava le relazioni e la condivisione.
I lavori sono stati coordinati e diretti dall'archiregista e saggista, Margo Margherita Cacioppo, che ha tracciato "il viaggio" da seguire all'interno del romanzo dove l'esplorazione dei "luoghi" coinvolge in prima persona il lettore che, accompagnato, per mano, scopre con meraviglia il "luogo misterioso" che è storia, sentimento, anima. Essi, appartengono a tutti, non solo ai terremotati del Belìce.
