Mafia: Martina Gentile, figlia dell'insegnante Laura Bonafede, condannata a 4 anni e 8 mesi di reclusione

Gentile, ritenuta pedina fondamentale della rete di assistenza a Matteo Messina Denaro

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
04 Marzo 2025 16:03
Mafia: Martina Gentile, figlia dell'insegnante Laura Bonafede, condannata a 4 anni e 8 mesi di reclusione

Il gup di Palermo ha condannato a 4 anni e 8 mesi e un anno di libertà vigilata Martina Gentile, figlia dell'insegnante Laura Bonafede, storica compagna di Matteo Messina Denaro.

Gentile, ritenuta pedina fondamentale della rete di assistenza al latitante, era accusata di favoreggiamento e procurata inosservanza della pena.

Per la Gentile, anche lei insegnante, il pm Gianluca De aveva ha chiesto la condanna a 8 anni di carcere per favoreggiamento aggravato dall'avere agevolato la mafia e procurata inosservanza della pena. Secondo l'accusa la ragazza, che per anni ha vissuto con la madre e il boss durante la sua latitanza, avrebbe fatto parte della rete che garantiva le comunicazioni del ricercato con la famiglia e con gli uomini d'onore liberi.Autrice anni fa di un necrologio in cui si dichiarava fiera di essere la nipote del boss Leonardo Bonafede, Gentile, figlia di un boss e madre di una bambina, come risulta da decine di pizzini sequestrati a Messina Denaro, era legatissima a Messina Denaro, che per anni l'ha cresciuta come una figlia.

Interrogata dal gip dopo l'arresto, aveva scelto di non rispondere, ma ha voluto fare dichiarazioni spontanee per dire di essere stata affezionata al capomafia quand'era bambina, ma di aver capito che quell'affetto lui non lo meritava.Gentile, il cui padre naturale sconta due ergastoli per omicidi commissionati dal padrino di Castelvetrano, ha raccontato di aver visto il vero volto del boss, compresa la sua relazione con la madre, condannata poi a 11 anni e 4 mesi, solo recentemente. Anche per questo avrebbe cercato di prendere le distanze dall'ambiente in cui era cresciuta andando a insegnare a Pantelleria, lasciando il suo paese, Campobello di Mazara e iniziando un percorso di legalità attraverso colloqui con assistenti sociali e associazioni antimafia.

(FONTE ANSA)

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