La Fondazione Orestiadi ritorna a Tunisi con la mostra "Nuovi linguaggi nelle arti tra le due rive”

A cura di Enzo Fiammetta. Dal 16 ottobre al 16 novembre 2025 presso l’Ex Convento di Santa Croce

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
11 Ottobre 2025 11:30
La Fondazione Orestiadi ritorna a Tunisi con la mostra

L’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi e la Fondazione Orestiadi di Gibellina presentano il prossimo 16 ottobre negli spazi dell’Ex Convento di Santa Croce la mostra curata da Enzo Fiammetta, direttore del Museo delle Trame Mediterranee Nuovi Linguaggi nelle arti tra le due rive. La mostra è parte del programma della Settimana della lingua italiana e presenta una selezione di artisti tunisini e italiani che si confrontano con le loro opere sulla ricerca dei nuovi linguaggi artistici contemporanei.

Nell’esposizione di particolare interesse è un gruppo di opere realizzate negli anni ’80 dalla Cooperativa delle ceramiche di Gibellina, su disegno di alcuni grandi artisti che collaborarono alla ricostruzione della città distrutta dal terremoto: Carla Accardi, Pietro Consagra e Arnaldo Pomodoro.

Tutti gli artisti in mostra sono stati testimoni del grande progetto artistico che ha caratterizzato la ricostruzione della città di Gibellina ed alcune presenze, come Khaled Ben Slimane Mohammed Messaoudi, Saida Dridi, segnano il loro felice ritorno a collaborare con le Orestiadi di Gibellina.

La Fondazione Orestiadi che ha sede in Sicilia, sin dalla sua costituzione, ha operato con grande attenzione al Mediterraneo e alla valorizzazione della produzione artistica dei popoli che vi abitano, riuscendo a tessere una fitta rete di contatti.

La Tunisia, vicina alla Sicilia, non solo geograficamente, è sempre stata centro di queste relazioni ancor più che nei primi anni ’90 la Fondazione Orestiadi, per la forte volontà del suo fondatore Ludovico Corrao, ebbe una propria sede anche a Tunisi proprio nella Medina; il Dar Bach Hamba, a pochi metri dall’Ex convento di Santa Croce dove si sviluppa la mostra, è stato per oltre un decennio sede della Fondazione Orestiadi, luogo d’incontro tra artisti, intellettuali, docenti ed allievi delle due sponde. Un progetto che nel tempo ha intensificato i rapporti culturali ed umani e avvicinato i due popoli che tanto hanno in comune.

Oggi con la mostra Nuovi linguaggi nelle arti tra le due sponde si vuole riprendere il filo di quella fitta rete tessuta negli anni e solo momentaneamente interrotta, che aveva alla base i valori del confronto.

Artisti tunisini ed italiani hanno continuato ad incontrarsi, a mantenere contatti, a coltivare in entrambi i paesi il seme della pace, nel reciproco rispetto e questa mostra è il riconoscimento degli effetti nel tempo di questa politica. Diversi artisti in mostra, hanno lavorato con le Orestiadi e condividendone la visione.

Il progetto si sviluppa in due momenti un primo in questa sede ed un secondo a Gibellina, città che è stata proclamata dal Ministero dei Beni Culturali prima Capitale italiana dell’Aarte contemporanea per l’anno 2026. Questa mostra suggella questo importante risultato che la Fondazione intende condividere con tutti quanti hanno dato nel tempo il proprio contributo creativo.

La mostra ha il patrocinio della Municipalità di Tunisi, della cattedra Sicilia V. Consolo per il dialogo tra Culture e Civiltà" dell’Università de la Manouba di Tunisi, del dipartimento di Architettura e Design dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Ludovico Corrao aveva creato un luogo dove costruire il dialogo tra le arti del Mediterraneo a Tunisi. Lo splendido palazzo settecentesco nel cuore della Medina, Dar Bach Hamba, per oltre un decennio ha ospitato eventi culturali internazionali, mostre, concerti, dibattiti e convegni. La sede della Fondazione Orestiadi era stata eletta a luogo di rappresentanza della Regione Sicilia ed è stata a lungo un punto di riferimento per operatori economici e culturali italiani e tunisini. Era una preziosa prova concreta che il dialogo tra i popoli è possibile e fruttuoso.

L’idea di creare quel luogo non era fondata su una vana utopia. La memoria del presente è uno sguardo sulla nostra storia, e a Tunisi nei millenni si sono incontrate le popolazioni delle opposte sponde del Mediterraneo. L’opera svolta dalla sede tunisina, come quella gibellinese, della Fondazione Orestiadi riguarda la ricomposizione dell’identità molteplice del Mediterraneo, la genesi della sua arte, attraverso gli oggetti che, come tessere di un vasto mosaico, hanno formato l'immagine di un mare che collega molti popoli e culture.

Oggi La Fondazione torna a Tunisi con una nuova mostra di opere di artisti italiani e tunisini, Nuovi linguaggi nelle arti tra le due sponde, grazie alla collaborazione preziosa del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a cui va anche il merito dell’aver rinnovato l’antico sodalizio tra le due istituzioni e tra gli artisti del Mediterraneo. Il ringraziamento della Fondazione Orestiadi va a S.E. Alessandro Prunas Ambasciatore d’Italia in Tunisia per l’attenzione prestata al nostro progetto.

Francesca Corrao, Presidente della Fondazione Orestiadi

Accogliere a Tunisi la mostra “Nuovi linguaggi nelle arti fra le due rive” significa aprire ancora una volta uno spazio di incontro, di ascolto e di creazione condivisa tra Italia e Tunisia. Dal 16 ottobre al 16 novembre 2025, nell’ex presbiterio di Santa Croce, nel cuore della Medina di Tunisi, luogo dal fascino straordinario e da sempre legato all’Italia, opere di artisti italiani e tunisini si intrecceranno in un dialogo fatto di segni, colori e visioni che raccontano la vitalità del Mediterraneo e la sua capacità di generare nuove narrazioni.

Il mare che ci separa è lo stesso che ci unisce: culla di civiltà, luogo di scambi, di memorie e di avventure comuni. Oggi, attraverso l’arte contemporanea, questo mare diventa ancora una volta ponte, spazio di confronto creativo, specchio di un presente che si nutre di differenze e al tempo stesso costruisce un orizzonte condiviso.

La Fondazione Orestiadi di Gibellina, con cui l’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi coltiva da tempo un rapporto di amicizia e collaborazione, ha saputo dare a questo progetto una forma concreta, grazie alla cura attenta e appassionata di Enzo Fiammetta. Non è un caso che, dopo Tunisi, la mostra approderà a Gibellina nel 2026, anno in cui la città siciliana sarà celebrata come prima capitale italiana dell’arte contemporanea. Sarà un ritorno che suggella un legame profondo: Gibellina e Tunisi, due luoghi uniti dalla stessa tensione verso il nuovo, dalla stessa fiducia nella forza dell’arte come linguaggio universale.

La mostra si inserisce inoltre nel quadro della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, organizzata in Tunisia come ogni anno dal nostro Istituto e dall’Ambasciata d’Italia, ricordandoci che la lingua non è solo parola ma anche immagine, gesto, emozione. Le opere qui esposte sono nuove forme di scrittura, alfabeti visivi capaci di parlare a tutti, al di là dei confini e delle appartenenze.

Un ringraziamento sincero va alla Fondazione Orestiadi, al curatore Enzo Fiammetta e agli artisti che hanno dato vita a questo percorso, così come alle istituzioni tunisine, in primis la stessa Municipalità di Tunisi, che hanno reso possibile accogliere queste opere nella Medina. È grazie a questa rete di energie e di passioni che il Mediterraneo continua a raccontarsi come spazio di creatività e di futuro condiviso.

Fabio Ruggirello, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi.

GLI ARTISTI IN MOSTRA

(Tunisia)

Lynda Abdellatif ceramica

Soufiane Bouali metallo

Saida Dridi installazioni tessili

Karmy Lassaad ceramica

AD 93 - Muhammed Messaoudi e Heier Saidani arazzi e ceramiche

Khaled Ben Slimane ceramica

Sonia Ben Slimane Besada pittura e ceramica

(Italia)

Emilio Angelini ceramica

Dalila Belato resina e gesso

Silvio Cattani pittura su vetro

Leonardo Fisco ceramica

Officine Palmizi installazioni tessili

Marilù Viviano ceramica

Nuove Ceramiche Gibellina ceramica

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