Gibellina. ​Belìce/EpiCentro della Memoria Viva si prepara ad accogliere "PROTESTE prima del FUTURO"

Percorso espostivo che si inaugura giovedì 5 dicembre 2025 e rimarrà aperto fino al 28 febbraio 2026

Redazione Prima Pagina Belice
Redazione Prima Pagina Belice
01 Dicembre 2025 13:08
Gibellina. ​Belìce/EpiCentro della Memoria Viva si prepara ad accogliere

Belìce/EpiCentro della Memoria Viva si prepara ad accogliere "PROTESTE prima del FUTURO", percorso espostivo che si inaugura giovedì 5 dicembre 2025 e rimarrà aperto fino al 28 febbraio 2026. L'esposizione rappresenta un momento importante per presentare gli archivi fotografici e documenti anche in vista del programma di Gibellina Capitale dell'Arte Contemporanea 2026, offrendo una riflessione urgente e necessaria sul rapporto tra arte, protesta e memoria.

Un progetto espositivo tra passato e contemporaneità

Il percorso espositivo nasce da una domanda tanto semplice quanto urgente: come restituire la densità emotiva e politica di un'epoca attraverso l'immagine fotografica? Come far risuonare, all'interno dello spazio espositivo contemporaneo, il clamore di piazze che non esistono più, la rabbia di comunità che chiedevano semplicemente di esistere? La mostra indaga dunque il passato a partire dal dissenso della protesta degli anni '70, dai movimenti di piazza alla guerriglia urbana, dall'esplosione delle tensioni sociali alla rabbia di comunità che chiedevano di essere ascoltate.

"Proteste prima del futuro" presenta immagini di fotografi e agenzie fotografiche che hanno documentato con sguardo critico e partecipe alcuni dei momenti più significativi della storia italiana recente: Toni Nicolini, Harry Lapow, Bruna Amico Polimeri, Franco Scafidi, Agenzia Labruzzo eAgenzia Publifoto.

Le immagini in mostra occupano lo spazio in formati medio e grandi, restituendo la massiccia presenza di quella mobilitazione fatta di corpi, cartelli, slogan che riempivano i marciapiedi e le strade. Non sono semplici prove documentarie, ma vere e proprie opere d'arte capaci di catturare emozioni, determinazioni, sogni comuni e speranze collettive. Attraverso teleobiettivi e grandangoli, questi fotografi hanno colto dal basso la dimensione umana della storia, alternando scatti in bianco e nero che riecheggiano echi di reportage storici a composizioni più contemporanee.

Questa mostra non intende celebrare nostalgie ma interrogare il presente attraverso la lente del passato. Le fotografie d'archivio documentano un'epoca in cui il dissenso era visibile, collettivo e organizzato, in cui la protesta si manifestava come esigenza etica e politica. In un momento storico di crescente individualismo e frammentazione del dibattito pubblico, "PROTESTE prima del FUTURO" invita a riflettere sulla capacità della fotografia di farsi strumento di testimonianza, narrazione e memoria critica.

Come sottolinea il curatore Giuseppe Maiorana "questi scatti guardano avanti, immaginando un paese diverso, più giusto. La protesta che documentano non è solo denuncia ma anche speranza, costruzione di un futuro possibile. Quale manifestazione potrebbe oggi eguagliare quella densità, quell'energia, quel desiderio di cambiamento radicale? Questa domanda attraversa l'intera esposizione, sollecitando lo spettatore a confrontarsi con la propria contemporaneità."

Orari: da martedì a domenica ore 9.30-13:00 e 15.30-19:00 (su prenotazione)Ingresso: 3 euro

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